Iniziative e convegni

l'8 per NOI!

L’8 per NOI!

Otto passi nel lavoro per le donne è l’iniziativa che la FIM lancia oggi e durerà fino al prossimo 8 marzo.

Si tratta di 8 schede di approfondimento, che verranno promosse con cadenza bimestrale, su otto argomenti da inserire nella contrattazione che si fa nelle aziende, utili a migliorare temi quali la conciliazione, la professionalità, la formazione e soprattutto, migliorare la parità tra uomini e donne per la gestione della famiglia.

Al Consiglio Generale della FIM di Vicenza, nella giornata internazionale per i diritti delle donne, sono invitati Raffaele Consiglio (Segr. Gen. CISL Vicenza) con Suor Federica Cacciavillani (Congregazione Suore Orsoline di Vicenza) che dipingono l’esperienza dimenticata di impegno al femminile della vicentina Elisa Salerno (1873-1957) la quale, da donna credente, fece della parità di genere il suo scopo di vita, “scavando con le proprie unghie la vena d’acqua dei diritti”. Si definì Operaia del pensiero, pubblicando un giornale popolare dedicato alle lavoratrici, dal 1909 al 1927, che affrontava i temi dei diritti delle donne, di formazione e del lavoro. Raffaele Consiglio promuove l’inaugurazione della mostra dedicata ad Elisa Salerno, alla quale seguiranno dei momenti di incontro, per esaltare la figura di emancipatrice ed emancipatore di società. Orientare il futuro e produrre cambiamento si fa attraverso la contrattazione che, per la CISL, è parola d’ordine.

Con i loro contributi – commenta Stefano Chemello, Segr. Gen. FIM Vicenzavogliamo consentire di portare nelle fabbriche gli strumenti che possano davvero portare dei risultati tangibili, sotto forma di diritti, trattamenti e opportunità, ricordando che l’equità di genere non è tema di ricorrenza per il solo 8 marzo”.

Le aziende, i luoghi di lavoro, devono essere compatibili con le esigenze vita-lavoro, alla pari.

I dati presentati delle aziende venete, illustrati da Angelina Frison, referente per le pari opportunità della FIM vicentina, con la collaborazione di Oriella Tomassello, mostrano gli indicatori che registrano il grado di indipendenza economica delle donne, attraverso il divario di retribuzione, di scolarizzazione, tasso di occupazione (le donne studiano di più ma sono occupate di meno) e tipologia di professione, messi a confronto con i colleghi maschi. Più si sale di ruolo e di categoria professionale, più aumenta il divario per presenza femminile. Il part-time involontario (che rappresenta il 50% del totale dei part-time) evidenzia la distorsione, trasformandosi nello strumento di flessibilità per conciliare l’equilibrio tra famiglia e lavoro, non per scelta ma imposto. Il Veneto ha due ignobili primati: la seconda percentuale italiana per numero di part-time femminile, alla quale segue la più bassa in assoluto di part-time maschile.

La percentuale di formazione è distribuita per la maggior parte sulla platea maschile.

Infine, a parità di mansione, le donne vengono retribuite meno dei colleghi maschi, con un divario medio mensile di 300€ lordi, che si riflette parimenti per titolo di studio.

Le proposte emerse dal Consiglio Generale della FIM di Vicenza, lancia un'iniziativa per promuovere la cultura della parità di genere, ad esempio attraverso l'utilizzo di momenti di formazione, dedicando incontri periodici nelle aziende per trattare l'argomento.

 L’intervento di Cora Prussi del coordinamento NETWORK DAISY FIM nazionale, tratteggia una realtà fuori dai nostri confini, dove permane il medioevo sociale per la parità di genere. Gli indici generali vedono l’Italia al 63esimo posto a livello mondiale, e al 27esimo posto a livello europeo, dato che ci dovrebbe far riflettere. Siamo assolutamente in difficoltà su due sfere; quelle del lavoro e della gestione del tempo. Cresciamo poco e lentamente in questi ambiti. Sono temi etici ed economici di fronte ai quali non ci si può esimere. Finché si continuerà a mettere in capo alla donna tutto ciò che ha a che fare con la cura della persona e della famiglia, gli strumenti di conciliazione non saranno sufficienti per diminuire il gap reddituale e di diritti. Tanto meno i bonus sporadici.

Chiude la mattinata il Segr. Gen. Nicola Panarella della FIM del Veneto, rilanciando il progetto Daisy FIM che vede coninvolta la regione con iniziative promosse attraverso il gruppo di lavoro che a breve verrà costituito, con lo scopo di promuovere azioni concrete da portare nelle aziende venete. 

 

                                                                                                                                                       Staff comunicazione

                                                                                                    FIM Vicenza

VEHICLES CHANGE - QUALE DIREZIONE PER LA TRANSIZIONE DELL’AUTOMOTIVE

Transizione al motore elettrico, e-combustibili, biocombustibili, sostenibilità, competenze ed occupazione, sono i contenuti che lunedì 17 aprile 2023 accompagneranno il Consiglio Generale della FIM CISL del Veneto, unitamente ai Consigli Generali di FIM CISL Verona e Vicenza, dal titolo VEHICLES CHANGE, quale direzione per la transizione dell’automotive, presso il G Hotel Vicenza di Creazzo (VI).

I temi attuali mettono a confronto modelli e strategie, per consentire alla filiera produttiva legata all’automobile e più generale ai mezzi di trasporto, di saper affrontare lo switch indispensabile, sospinto dalle Direttive dell’Unione Europea.

“Ma al di là delle Direttive Europee e degli interessi nazionali, al fine di contenere l’innalzamento delle temperature e le emissioni di CO2, la strada è veramente segnata? – commenta Nicola Panarella, segretario della FIM CISL del Veneto, che rilancia: “contraddizioni, fake news e informazioni di parte, non fanno altro che alimentare consenso o dissenso estremo. Qual è la giusta transizione, quella che tutela ambiente ed economia, pianeta e sviluppo tecnologico?”

Questa transizione, che passa attraverso la dismissione dei combustibili fossili ed all’impatto zero delle emissioni, non deve lasciare indietro nessuno.

Con i delegati sindacali della FIM CISL il dibattito sarà l’occasione per condividere dubbi ed opportunità, analizzati e messi a confronto nella tavola rotonda alla quale sono invitati Fabrizia Vigo – Responsabile Relazioni Istituzionali ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), Francesco Naso – Segretario Generale MOTUS-E (Filiera Mobilità Elettrica Automotive) e Ferdinando Uliano – Segretario Nazionale FIM CISL con delega all’Automotive.

 

L’inizio dei lavori è previso per le ore 9.30 e l’incontro è aperto agli organi di stampa che volessero presenziare.

 

segue dichiarazione di Stefano Chemello, segretario della FIM di Vicenza:

“La provincia di Vicenza è caratterizzata da un’alta concentrazione di imprese metalmeccaniche legate alla filiera dei prodotti energetici, come ad esempio impianti per il trasporto di combustibili, dispositivi di misura e componenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili alle quali si aggiungono le aziende che realizzano componenti per l’automotive, che trovano impiego in tutto il mondo del trasporto e movimento, dai motori alle parti che compongono un veicolo. Siano essi alimentati da sistemi endotermici che elettrici. Per questi motivi il sindacato vicentino ha il compito di essere un attore presente, che accompagna la transizione nei luoghi di lavoro dove sono impegnati i lavoratori che rappresentiamo, senza perdere di vista l’impatto ecologico e sui cambiamenti climatici causati dalle emissioni di CO2, per costruire in modo partecipativo un percorso che consenta di far crescere le competenze dei singoli, adattandole alle modificate tecnologie”.      

 

FIM VICENZA SOLIDALE CON LE DONNE IRANIANE

ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO GENERALE FIM VICENZA

 
Il Consiglio Generale della FIM CISL riunitosi oggi a Vicenza, esprime il proprio sostegno e solidarietà alla protesta delle donne e del popolo iraniano contro repressioni e violenze che acuiscono le discriminazioni di genere, facendo propria la presa di posizione di CGIL CISL e UIL nazionali.


La morte della giovane donna di origini curde, Masha Amini, 23 anni, arrestata perché non indossava correttamente il velo, come prescritto dalla morale degli ayatollah e morta a seguito delle violenze subite dalla polizia religiosa, ha fatto esplodere la rabbia delle donne iraniane trascinando la protesta popolare nelle piazze.
Ad una settimana dalla morte di Masha, un’altra ragazza simbolo della protesta contro l’obbligo del velo, Hadis Najafi, 20 anni, è stata uccisa da sei proiettili durante una manifestazione a Teheran.
Non solo violenze di genere ma limitazioni di tutte le libertà, a partire dai lavoratori che stanno scendendo in piazza, accanto alle donne, per rivendicarne la libertà. Il regime, infatti, utilizza il velo per marginalizzare le donne ed escluderle da ogni ruolo politico, culturale, sociale. Le donne iraniane non si sono arrese ed hanno riempito le strade e le piazze, trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime e contro la repressione.
In Iran, come in Afghanistan ed altri paesi, purtroppo diritti e libertà sono negati, i sindacati indipendenti sono repressi sul nascere ed i sindacalisti arrestati e torturati. Nonostante questi fatti, nel Kurdistan iraniano, è stato indetto con coraggio lo sciopero generale.


Il Consiglio Generale della FIM di Vicenza esprime sostegno e solidarietà alle donne e al popolo iraniano ribadendo l’impegno e l’azione in Italia, in Europa e nel mondo per l’affermazione della democrazia, dei diritti civili, sociali, economici e culturali universali fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace”. Auspica da parte di tutta l’organizzazione la promozione di iniziative volte alla rimozione di tutte le repressioni della libertà.


#iranprotesta2022


Vicenza, 27 settembre 2022

ISCOS VENETO - campagna 5x1000

 

L’Iscos è un’organizzazione non governativa (ONG) nata nel 1983 dall’esperienza della Cisl per promuovere azioni e progetti di cooperazione internazionale, secondo i principi della solidarietà, della giustizia sociale, della dignità dell’uomo e della pace.

Le nostre priorità sono: la difesa delle libertà sindacali e dei diritti umani, la lotta alla povertà e alle discriminazioni, il sostegno alle comunità colpite da catastrofi naturali e guerre.

Con i progetti aiutiamo i Paesi, le popolazioni e i lavoratori in tutto il mondo. Sostieni la nostra azione sindacale globale.

Aiuta Iscos a promuovere la crescita della società civile e dei sindacati come strumenti di democrazia e a perseguire obiettivi di sviluppo economico, politico e umano.

 

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Nella dichiarazione dei redditi indica il nostro codice fiscale: 97028820583

 

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Congresso FIM Vicenza - mozione finale

XIX° Congresso FIM CISL Vicenza

Quinto Vicentino, Ristorante dai Gelosi 2 e 3 Dicembre 2021

 

 

MOZIONE FINALE

 

Il XIX° Congresso della FIM-CISL Vicenza riunito in data 2 e 3 Dicembre 2021, approva la relazione introduttiva del Segretario Generale a nome della Segreteria, assume gli interventi del Segretario Generale della Cisl di Vicenza Raffaele Consiglio e del Segretario Fim Nazionale Roberto Benaglia ed il dibattito che si è svolto.

 

CONTESTO

Con lo spirito di “ fare Giustizia insieme”, vogliamo provare a recuperare il senso di appartenenza ad una comunità, che sembra andato perso; rigenerare la società.

Partecipazione è il modello vincente che dovremmo replicare: partecipazione vera agli obiettivi comuni, la sicurezza nei luoghi di lavoro, la parità di genere, l’accoglienza dei migranti e un mondo più “umano”!

Per farlo, serve la partecipazione concreta, quella quotidiana, che ogni rappresentante sindacale deve avere nella cassetta degli attrezzi e deve essere riconosciuta e praticata insieme alle aziende così da discutere quotidianamente di formazione continua, qualificazione e ri-qualificazione professionale, per accompagnare lo sviluppo tecnologico e le sue trasformazioni, per garantire lavoro in luoghi di lavoro sicuri.

Se quattro anni fa parlavamo di industria 4.0, ora ci dobbiamo confrontare con la transizione energetica, digitale e ambientale, senza contare la crisi pandemica che ha fatto emergere tutta la fragilità dell’economia italiana ed Europea.

La transizione energetica intercetta tutte le sfide di questa stagione. Affrontarla vuol dire ripensare il modo in cui si produce, si vive e si consuma. L’economia verde deve essere pilastro di ripartenza dell’economia, dell’occupazione, della ricerca e della produttività. Non a caso è fattore strutturale del Recovery Plan e parte fondamentale del PNRR, che gli dedica 70 miliardi di euro, risorse che il nostro paese non ha mai avuto, un’opportunità irripetibile per rifondare il modello di sviluppo. È fondamentale sfruttare tutte le soluzioni di decarbonizzazione adottando un approccio inclusivo e minimizzando gli impatti sociali, costruendo le condizioni perché la trasformazione elevi quantità e qualità del lavoro, ecosistemi puliti e produttivi e innovazione tecnologica.

 

In ballo ci sono migliaia di lavoratori che richiedono percorsi di riconversione, che salvaguardino le professionalità, riqualificando quelle obsolete. In questo modo possiamo difendere e aggiornare l’occupazione esistente e abbiamo l’opportunità di creare centinaia di posti di lavoro per i successivi 10 anni.

Dialogo sociale a tutti i livelli a cominciare dal PNRR, far partire i tavoli di partenariato per una governance che dia condizionalità occupazionali e contrattuali agli investimenti; una nuova architettura di protezione e promozione del lavoro per sostenere le transizioni con ammortizzatori universali, connessi a politiche attive che assicurino occupabilità, adeguamento professionale, riqualificazione continua; un grande investimento sulle competenze digitali e sulla ricerca, su ITS, Università, scuole superiori di ordine tecnico. Un sostegno alle start-up e all’innovazione; valorizzare la contrattazione, specialmente di II livello e le relazioni industriali partecipative flessibili, innovative, che introducano il diritto-dovere universale alla formazione e che esaltino l’apporto creativo dei lavoratori, responsabilizzandoli nell’organizzazione del lavoro e nelle decisioni d’impresa.

FORMAZIONE

Con il rinnovo del CCNL ad inizio 2021, abbiamo posto le basi concrete per accompagnare questa grande trasformazione. La riforma dell’inquadramento insieme alla formazione continua voluta nel contratto del 2016 ci consente di essere protagonisti e non spettatori.

La trasformazione del lavoro è una realtà concreta sotto gli occhi di tutti, più della metà dei lavoratori nelle aziende metalmeccaniche fanno parte dell’area impiegati e/o alte professionalità; Il fenomeno dello smartworking, che ha assunto dimensioni importanti durante la pandemia, fino ad oggi era un privilegio di pochissimi lavoratori. Una modalità di lavoro nuova e diffusa da cui molti lavoratori non vorrebbero retrocedere e noi dovremmo essere accanto a questi lavoratori, contrattando limiti, condizioni, opportunità per non lasciare alle aziende la totale gestione.

Formazione, Fondo Nuove Competenze, il tema del Green e Competenze Digitali; sono i temi sui quali dobbiamo concentrarci nel prossimo futuro.

Nessuno come noi crede nella formazione: questo deve diventare il nostro "vantaggio competitivo"nei confronti delle altre Organizzazioni di rappresentanza dei metalmeccanici, proponendoci ai lavoratori ed alle aziende come i soggetti preparati a progettare la formazione che serve, nelle aziende, per i lavoratori. Si ribadisce che il futuro nelle aziende richiederà capacita e professionalità diverse da oggi: spetta a noi accompagnare il cambiamento con le idee FIM, che spesso, in questa unità concorrenziale, si differenziano dalle altre Organizzazioni, formando in tal senso le nostre rappresentanze sindacali. Per rendere le nostre RSU maggiormente autonome nella gestione della quotidianità, in perfetta continuità con quanto già sviluppato, si attueranno percorsi di formazione volti a consegnare strumenti, identità e capacità contrattuali, nella consapevolezza del loro ruolo di agenti attivi nella contrattazione aziendale.

 

DIGITALMEC

Rappresenta lo strumento che consente di mettere in pratica le linee di indirizzo sul tema della formazione continua, promosso nel CCNL recentemente rinnovato che sviluppa un progetto di Alfabetizzazione Digitale, rivolto ai lavoratori dell’industria metalmeccanica.

Acquisire competenze intermedie e avanzate al fine di promuovere lo sviluppo di una cultura digitale, dovrà diventare un nostro obbiettivo per i prossimi anni.

La FIM dovrà essere il soggetto di riferimento per lavoratori e aziende. In ogni azienda dovrebbe esserci un referente alla formazione, competente, formato, in grado di promuovere e dirigere le azioni formative.

Alfabetizzare digitalmente i lavoratori metalmeccanici, anche ai fini del migliore utilizzo degli strumenti di comunicazione digitale presenti in azienda, per la fruizione delle piattaforme attuative degli istituti contrattuali (Fondo Solidarietà Veneto, Cometa, MetaSalute, Welfare contrattuale), nonché degli istituti assicurativi e previdenziali (INPS e INAIL), dovrà essere il nostro obbiettivo nel futuro a breve termine.

 

SOSTENIBILITÀ

Sul tema sostenibilità la FIM non ha perso tempo.

Gli accordi internazionali per contenere l’aumento della temperatura media del clima del pianeta, prevedono interventi di decarbonizzazione, ovvero l’eliminazione dei combustibili fossili per produrre energia.

Automotive e sistemi di climatizzazione, rappresentano un settore che solo in Veneto conta più di 20.000 addetti tra diretti e indotto; richiedono impegno costate per accompagnare una necessaria transizione ecologica ma che sia socialmente sostenibile. Per questo abbiamo dato vita ad un coordinamento del settore metalmeccanico.

Il fondo sociale per la decarbonizzazione, che abbiamo proposto di creare, deve prevedere programmi di compensazione e di supporto ai diversi settori coinvolti, includendo gli interventi di carattere industriale necessari ad accompagnare e a sostenere il processo di trasformazione e di innovazione, puntando soprattutto ad accompagnare le persone attraverso riqualificazioni legate alla transizione occupazionale. Questo fondo dovrà promuovere la digitalizzazione, le nuove tecnologie, le nuove produzioni di batterie per motori elettrici, i semiconduttori, le catene di valore e l’economia circolare. Per questo riteniamo che sia fondamentale implementare la figura del referente GREEN tra le RSU, per poter negoziare elementi economici connessi allo sviluppo di indicatori comportamentali, legati alle sfide di sostenibilità dell’impresa. È una “spinta gentile” per dare un impulso all’adozione di comportamenti orientati alla sensibilità ambientale e per sviluppare una cultura dei comportamenti sostenibili al lavoro.

 

PARI OPPORTUNITÀ E DI GENERE

Da sempre presenti nei valori costitutivi della FIM, giustizia, solidarietà e inclusione devono essere il faro dell’azione di ogni sindacalista. Purtroppo il divario di genere permane ed aumenta. Se non risolviamo questa ingiustizia, non possiamo dire di fare bene il nostro dovere.

Il divario salariale crescente, l’aumento dei lavori di cura non retribuiti, l’assenza di un welfare integrale, il fenomeno del mobbing ed i posti di lavoro perduti, sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono ad allontanare le donne dal lavoro ed aumentarne il tasso di disoccupazione.

L’impegno è di dare piena attuazione a quanto previsto dal CCNL del gennaio 2016, in tema di adozione della Dichiarazione di cui l’accordo quadro sulle molestie e la violenza sui luoghi di lavoro, per creare le condizioni per rendere ogni posto di lavoro adeguato ed inclusivo.

La conciliazione vita-lavoro, per uomini e donne è la base per consentire la ripresa demografica e per la pari retribuzione, garantendo le medesime condizioni di lavoro.

 

TERRITORIO

È volontà della FIM proseguire sulla strada del cambiamento, coinvolgendo tutti i soggetti preposti, dalla rappresentanza datoriale a quella dei lavoratori, per lo sviluppo di ulteriori azioni che rafforzino e ne implementino l’efficacia. L'attività della FIM vicentina sarà caratterizzata dalla prossimità, li dove sorgono i problemi, nelle aziende, nei territori e fino a quando ci sarà da discutere sul merito. La nostra puntuale presenza non sarà per semplice senso di appartenenza, ma perché crediamo che, guardare avanti, voglia dire rinnovare vecchi schemi non sempre al passo con i tempi in cui viviamo. Ci assumiamo l’impegno di sostenere tutte queste linee ai vari livelli congressuali, per andare avanti verso il futuro, nel veloce cambiamento che ci attende e nel quale vogliamo essere protagonisti.